Fino a due anni dalla chirurgia artroscopica dell’anca, una percentuale considerevole di pazienti ha riferito l’insorgere di nuove patologie, che vanno dai disturbi del sonno, all’artrite, alle malattie cardiovascolari, ai problemi di salute mentale. È quanto emerge da uno studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine.
Sebbene queste problematiche di salute andavano diminuendo con il ritorno alla piena mobilità del soggetto, sia i medici che i pazienti avrebbero dovuto essere in grado di gestirle, nel tempo, nonostante l’esito positivo dell’intervento.
Lo studio ha messo in evidenza sette comorbidità quali: disturbi di salute mentale, dolore cronico, disturbo da abuso di sostanze, disturbi cardiovascolari, sindrome metabolica, artropatia sistemica e disturbi del sonno, che sono state notate nelle cartelle cliniche dei pazienti sia prima che dopo l’intervento di artroscopia d’anca. L’incidenza di tutte le comorbidità, drammaticamente, aumentava nel post-chirurgico: i disturbi di salute mentale sono aumentati dell’84%, la diagnosi di dolore cronico del 166%, l’abuso di oppioidi del 57%, i disturbi cardiovascolari del 71%, i casi di sindrome metabolica dell’86%, l’artrite del 132% e i disturbi del sonno del 111%.
Lo studio di coorte osservazionale è stato condotto su pazienti all’interno del Military Health System (MHS) sottoposti a chirurgia artroscopica dell’anca tra il 30 giugno 2004 e il 1 luglio 2013. Le informazioni sono state raccolte nell’archivio dati (Data Repository) dell’MHS, che acquisisce e tiene traccia di tutte le visite mediche dei beneficiari del Dipartimento della Difesa, che include sia i militari in pensione sia quelli attivi. Il gruppo di studio era formato da pazienti adulti sottoposti ad artroscopia dell’anca. Lo studio è stato effettuato su un campione di 1.870 pazienti di età compresa tra i 18 e i 50 anni, seguiti due mesi prima e 24 mesi dopo l’intervento chirurgico.
L’artroscopia dell’anca sta diventando un intervento sempre più comune soprattutto nei giovani pazienti ed è abbastanza efficace per risolvere condizioni croniche e dolorose. Il dottor Chad Cook, che insieme a Daniel Rhon ha condotto questo studio, ha affermato che dopo la chirurgia artroscopica dell’anca bisogna essere pronti ad affrontare diverse tappe obbligate, necessarie per una pronta guarigione e una ripresa delle normali attività quotidiane. Dopo questo tipo di intervento, ai pazienti è proibito portare pesi, fare esercizi che comportano movimenti bruschi e urti da contatto, non possono dormire comodamente e ciò provoca dolore. Le interruzioni del sonno possono essere particolarmente problematiche: un riposo non adeguato ha evidenziato una connessione con un aumento del dolore, stanchezza, aumento del malumore, bassi livelli di potenziale fisico e ripercussioni sullo stato di salute in generale.
«Anche in questo gruppo più giovane di pazienti, il numero e la frequenza di queste complicazioni nascoste dopo l’artroscopia dell’anca ci suggerisce che dovremmo adottare un approccio più olistico, valutando proattivamente i pazienti per rischi diversi dalle complicanze chirurgiche standard che cerchiamo più comunemente» ha concluso Daniel Rhon.
Fiorella Gandini
Giornalista Tabloid di Ortopedia