Carlo Ruosi e Fabio M. Donelli sono i coordinatori del volume targato Aitog dal titolo “Covid-19 in ortopedia. L’impatto della pandemia sull’anziano fragile in ortopedia e traumatologia”. Edito da Griffin-Timeo, il libro è già disponibile sul bookstore dell’Editore all’indirizzo www.griffineditore.it
Il volume affronta, attraverso contributi scientifici a più voci, le ripercussioni della malattia virale sull’anziano fragile nel contesto specifico dell’ortopedia italiana. «Abbiamo deciso di dare voce non solo ai colleghi ortopedici più coinvolti nell’aspetto traumatologico, ma anche a colleghi infettivologi, geriatri, fisiatri, che ci riportassero il loro punto di vista e le loro modalità di approccio all’anziano fragile affetto da Covid o non affetto ma comunque travolto dall’epidemia in termini di mancato accesso alle routinarie attività di prevenzione e cura mediche, ospedaliere e territoriali» spiega Carlo Ruosi, presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia geriatrica (Aitog) e direttore della scuola di specializzazione in Medicina fisica e riabilitativa all’Università Federico II Napoli.
Per Fabio M. Donelli, responsabile scientifico Aitog, l’evento fratturativo rappresenta un problema clinico rilevante potendosi presentare in quasi tutti i segmenti scheletrici ed è noto quanto la demineralizzazione dello scheletro, sia nell’uomo sia nella donna, sia comune nell’età senile e l’osteoporosi alteri l’equilibrio psicofisico del soggetto. «In pochi però, o forse nessuno, avrebbe potuto prevedere come una limitazione della mobilità dell’anziano come quella dei lockdown potesse incidere sull’incremento di tali patologie – sottolinea l’esperto –. Questi sono solo alcuni degli spunti di riflessione messi in luce da questo lavoro, il primo del suo genere in Italia, che punta a creare consapevolezza negli operatori del settore e generare dibattito sulle problematiche causate dal Covid in relazione all’ortopedia e alla traumatologia dell’anziano fragile».
Il volume, oltre ad essere una risorsa di buona pratica clinica e di informazioni scientifiche recenti e accurate, è anche una testimonianza di quello che tutti abbiamo vissuto. «Abbiamo voluto realizzare un volume che possa rimanere nelle nostre librerie anche a ricordo e testimonianza di un periodo incredibile della nostra vita personale e professionale – ha detto Ruosi –. Questo volume vorrebbe servire da monito anche a quelli che tendono a dimenticare troppo facilmente».
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