L’utilizzo prolungato dei Dpi può provocare lesioni da pressione sul viso di medici, chirurghi e infermieri. Ecco alcune indicazioni per la prevenzione messe a punto dall’Associazione infermieristica per lo studio delle lesioni cutanee
La ripresa dell’attività chirurgica passa necessariamente da un utilizzo prolungato di maschere facciali FFP2 e FFP3, occhiali e schermi di protezione. Così l’Associazione infermieristica per lo studio delle lesioni cutanee (Aislec – www.aislec.it) ha realizzato un documento per fornire valide indicazioni a tutti gli operatori sanitari per la prevenzione di lesioni da pressione secondarie all’utilizzo prolungato di Dpi. Il lavoro, a cura di Ilaria Teobaldi (infermiere dell’AOU Integrata di Verona), Annalisa Poli (coordinatore infermieristico presso gli Spedali Civili di Brescia) e Fabio Bellini (infermiere specialista in Wound Care), è una sintesi e adattamento delle linee guida internazionali “Prevention and treatment of pressure ulcer/injuries: clinical practice guideline” (1).
La medicazione preventiva
Esistono varie tipologie di medicazione da applicare sulla cute del viso come prevenzione delle lesioni da pressione da Dpi. Le linee guida, supportate da evidenze di moderato livello, consigliano l’utilizzo di medicazioni di protezione tipo idrocolloide, schiuma di poliuretano, gel di silicone e film trasparenti da posizionare al di sotto dei dispositivi medici (2, 3, 4).
«Le evidenze attualmente disponibili dimostrano una lieve superiorità dell’efficacia della medicazione in idrocolloide rispetto al film trasparente posto a ponte sul naso (3) e per le medicazioni con bordo in silicone (4) una maggiore facilità nel sollevare il bordo per ispezionare la cute e maggiore capacità di assorbire le forze di attrito» scrivono gli infermieri dell’Aislec.
Da opinione degli esperti è indicato non sovrapporre troppi strati di medicazione preventiva, per evitare di aumentare ulteriormente la pressione nella zona di interfaccia con il Dpi.
Nella scelta della medicazione è opportuno valutare anche la capacità di gestione dell’umidità e del microclima della cute; la facilità di applicazione e rimozione della medicazione; lo spessore sotto dispositivi altamente aderenti; la localizzazione anatomica; comfort e atraumaticità; il coefficiente di frizione dell’interfaccia cute-medicazione.
Ad ogni modo, dalla conoscenza dei materiali disponibili in commercio e dall’esperienza diretta di operatori Wound Care Specialist, è opinione di Aislec che anche la medicazione in schiuma di poliuretano con l’intera superficie di contatto in silicone può essere utile in caso di utilizzo di Dpi rigidi, quali maschere facciali filtranti, soprattutto a livello di zigomi e dorso del naso, e/o occhiali protettivi e a livello della fronte (vedi immagine). Tale vantaggio può essere considerevole soprattutto in caso di utilizzo prolungato, per la capacità di assorbire sudore o essudato, e per la facilità di riposizionamento della medicazione stessa.
Procedura
Gli infermieri Aislec mostrano infine i passaggi della procedura per l’applicazione e la rimozione della medicazione preventiva.
– Detergere la cute come d’abitudine.
– Asciugare con cura, tamponando.
– Scegliere la medicazione di protezione valutando la cute, la sede e le necessità specifiche dell’operatore sanitario.
– Sagomare la medicazione, smussando gli angoli.
– Applicare la medicazione evitando grinze o bolle d’aria per assicurare aderenza e stabilità in tutte le aree a contatto con il Dpi.
– Indossare i Dpi come da procedura assicurandosi di non spostare la medicazione di protezione.
– Alla rimozione, in caso di utilizzo di idrocolloide, sollevare un bordo e tirare creando una tensione tangenziale alla medicazione stessa e rimuoverla delicatamente, evitando strappi.
– Detergere e idratare la cute.
Indicazioni supplementari
«Il problema delle lesioni da Dpi deve essere attentamente valutato soprattutto per coloro che sono affetti da malattie infiammatorie croniche e autoimmuni (psoriasi, dermatite atopica, lupus, scleroderma ecc.) – sottolinea Livia Barenghi, biologa ed esperta di prevenzione infezione crociata –. Il problema delle lesioni facciali è in crescita a causa dell’utilizzo di FFP, nati e testati come monouso e per l’utilizzo per periodi brevi e disponibili solo in misure standard. Personalmente vorrei segnalare anche il fastidio degli elastici intorno ai padiglioni auricolari – ci ha detto l’esperta –; infatti, purtroppo, sono disponibili con difficoltà FFP con elastico intorno alla nuca (5)». Livia Barenghi segnala infine almeno un caso di reazione cutanea provocata, con ogni probabilità, dalla aumentata sudorazione delle tute/camici in diversi materiali (polipropilene, TTR, TNT ecc.) scelti per assicurare filtraggio e idrorepellenza adeguati e da schermi, FFP e guanti, che in questo periodo sono la nuova “divisa da lavoro” di molti medici e infermieri di sala operatoria.
Ecco alcune raccomandazioni supplementari fornite dall’esperta per prevenire lesioni cutanee da Dpi.
– Verificare l’adattamento al volto di FFP e sforzarsi di non toccare involontariamente i Dpi respiratori con le mani per aggiustarli sul volto e tentare di ridurre il disagio (5).
– Idratare la pelle almeno 30 minuti prima dell’utilizzo dei Dpi facciali (6).
– Rimuovere FFP non confortevole appena possibile e lontano dalla zona clinica contaminata (6, 7).
– Se possibile rimuovere FFP ogni due ore per alleviare la pressione e lo sfregamento sulla pelle, ma soprattutto per… respirare meglio (5, 6).
– Riconoscere altri segni di disagio nell’uso di FFP causate dalla difficoltà respiratoria: mal di testa, vertigini, difficoltà di comunicazione (5, 7).
Bibliografia:
1. European Pressure Ulcer Advisory Panel, National Pressure Ulcer Advisory Panel and Pan Pacific Pressure Injury Alliance. Prevention and Treatment of Pressure Ulcer/Injuries: Clinical Practice Guideline. The International Guideline. Emily Haesler (Ed.) EPUAP/NPUAP/PPPIA:2019.
2. Günlemez A et al. Effect of silicon gel sheeting in nasal injury associated with nasal CPAP in preterm infants. Indian Pediatr. 2010 Mar;47(3):265-7.
3. Weng MH. The effect of protective treatment in reducing pressure ulcers for non-invasive ventilation patients. Intensive Crit Care Nurs. 2008 Oct;24(5):295-9.
4. Call E et al. Enhancing pressure ulcer prevention using wound dressings: what are the modes of action? Int Wound J. 2015 Aug;12(4):408-13.
5. Rebmann T, Carrico R, Wang J. Physiologic and other effects and compliance with long-term respirator use among medical intensive care unit nurses. Am J Infect Control. 2013;41(12):1218‐1223.
6. Helping prevent facial skin damage beneath personal protective equipment. UK NHS. 9 April 2020. Publications approval reference: 001559.
7. Gefen A, Ousey K. Update to device-related pressure ulcers: SECURE prevention. COVID-19, face masks and skin damage. J Wound Care. 2020;29(5):245‐259.

(A) Drpi + Masd sulla fronte, (B) Masd + St alle mani, (C) Drpi + St + Masd sul viso (D) St sulla fronte, (E) Masd sul palmo della mano, (F) Masd + Drpi sul collo Drpi = lesioni da pressione causate da dispositivi Masd = lesioni cutanee da umidità St = lesioni cutanee da strappo
«Le lesioni cutanee tra il personale medico sono gravi, con insufficiente prevenzione e trattamento. Dovrebbe essere adottato un programma globale per il futuro». È questa la conclusione del primo studio-sondaggio per comprendere prevalenza e caratteristiche delle lesioni cutanee da Dpi nel personale medico durante la pandemia. I dati si riferiscono a più di 4.000 operatori sanitari di 160 ospedali cinesi, intervistati nell’arco temporale che va dall’8 al 22 febbraio 2020.
In totale, 1.844 intervistati hanno riferito 4.735 lesioni cutanee, quindi con una prevalenza totale del 42,8% e una media di 2,6 lesioni cutanee a persona.
Tre i tipi di lesioni cutanee segnalati dal personale medico: lesioni da pressione causate da dispositivi (Drpi), lesioni cutanee da umidità (Masd) e lesioni cutanee da strappo (St), emerse rispettivamente nel 30%, nel 10,8% e nel 2% del campione, prevalentemente riscontrate su fronte, ponte nasale, guance e orecchie.
Gli autori, tutti cinesi, di questo sondaggio, guidati da Qixia Jiang, infermiera del Dipartimento di ustioni e chirurgia plastica del Jinling Hospital, Medical School della Nanjing University, hanno rilevato una prevalenza di lesioni nel sesso maschile rispetto al femminile, negli operatori sanitari con più di 35 anni rispetto ai più giovani, nei medici rispetto agli infermieri, negli operatori che indossavano Dpi di grado 3 (massimo livello di protezione), negli operatori che indossavano i dispositivi continuativamente per più di 4 ore al giorno. Ma il fattore più rilevante si è rivelato la forte sudorazione: gli operatori con questa caratteristica sono molto più suscettibili degli altri alle lesioni cutanee da Dpi.
Almeno nelle fasi iniziali della pandemia, gli operatori sanitari hanno sottovalutato il problema: solo il 17,7% degli intervistati aveva utilizzato medicazioni o lozioni preventive per proteggere la pelle e solo il 45% di chi aveva subito lesioni cutanee le ha poi trattate con medicazioni a base di idrocolloide, olio o crema.
Andrea Peren
Giornalista Tabloid di Ortopedia
Bibliografia:
Jiang Q, Song S, Zhou J, et al. The prevalence, characteristics, and prevention status of skin injury caused by personal protective equipment among medical staff in fighting Covid-19: a multicenter, cross-sectional study [published online ahead of print, 2020 Apr 27]. Adv Wound Care (New Rochelle). 2020;10.1089/wound.2020.1212.