
Alberto Iotti
L’ultimo Dpcm del 14 luglio ha prorogato al 31 luglio le misure di restrizione su corsi e congressi: «sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità».
Si sposta ancora in avanti quindi la data per riprendere le attività residenziali, nonostante l’appello arrivato qualche giorno fa da Federcongressi&eventi, che chiedeva invece una immediata ripresa: «la formazione sanitaria è ancora bloccata e proseguire nel suo stop significa, di fatto, impedire l’aggiornamento e la formazione dei medici e, più in generale, del personale sanitario.
E questo proprio in un momento di grande riorganizzazione del Sistema sanitario nazionale» si legge nella nota diffusa dall’associazione. Secondo Federcongressi&eventi, va sottolineato che la liberalizzazione della partecipazione ai convegni in presenza dei professionisti sanitari non comporterebbe alcun rischio di sguarnire le strutture sanitarie perché il permesso per partecipare agli eventi formativi dovrà essere sempre autorizzato dalle aziende sanitarie di appartenenza. E per quanto riguarda la sicurezza sanitaria, il distanziamento durante congressi ed eventi è quanto di più facile da realizzare poiché i partecipanti sono tutti pre-registrati molte settimane prima dello svolgimento.
Operatori sanitari favorevoli alla ripresa
Una conferma del bisogno di aggiornamento e formazione arriva dagli stessi operatori sanitari. Secondo un sondaggio condotto da Federcongressi&eventi a cavallo tra giugno e luglio coinvolgendo 2.280 operatori sanitari (biologi, infermieri, odontoiatri, farmacisti ospedalieri e territoriali, medici chirurghi e veterinari), oltre il 60% di loro è favorevole alla riapertura pressoché immediata degli eventi medico-scientifici, mentre i restanti auspicano comunque una ripresa a partire da inizio 2021.
Relativamente all’impatto che la riapertura degli eventi potrebbe indirettamente avere sull’organizzazione delle strutture sanitarie, la maggior parte degli operatori, l’85% circa, non ritiene che possano essere imposte limitazioni da parte delle strutture di appartenenza. L’attuazione delle misure sanitaria necessarie a garantire la sicurezza degli eventi non rappresenta un deterrente: per il 76%, infatti, il distanziamento sociale e l’uso della mascherina non sono elementi che frenano la partecipazione agli eventi.
«Più che un’opzione la loro appare come una richiesta per poter riprendere ad aggiornarsi quotidianamente, come d’altronde la loro professione richiede – commenta Alberto Iotti, responsabile Provider Ecm Federcongressi&eventi –. Proprio per questo Federcongressi&eventi sta dialogando con le istituzioni affinché il mondo della formazione medico-scientifica possa ripartire. Infatti, mentre in tutto il Paese si assiste alla progressiva riapertura delle attività produttive, commerciali, ludiche e turistiche, il settore della formazione medico-scientifica è ancora fermo al palo, inspiegabilmente, soggetto a restrizioni governative che ne impediscono il riavvio bloccando, quindi, la crescita professionale degli operatori sanitari e le attività di migliaia di imprese».
Andrea Peren
Giornalista Tabloid di Ortopedia