In sala operatoria scarsa comunicazione, omissioni di informazioni, errate interpretazioni e conflitti tra i componenti dell’équipe sono ancora una frequente causa di errori sanitari ed eventi avversi
Garantire la sicurezza del paziente in un ambiente estremamente dinamico come la sala operatoria non è certo semplice: rispetto ad altri setting, si contraddistingue per la complessità intrinseca che caratterizza tutte le procedure chirurgiche, anche quelle più semplici: numero di persone e professionalità coinvolte, condizioni acute dei pazienti, quantità di informazioni richieste, urgenza con cui i processi devono essere eseguiti, elevato livello tecnologico, molteplicità di punti critici del processo che possono provocare gravi danni ai pazienti, dall’identificazione del paziente alla correttezza del sito chirurgico, all’appropriata sterilizzazione dello strumentario, all’induzione dell’anestesia.
Il lavoro di Oms e ministero della Salute
Di come organizzare questo ambito di complessità se ne era occupata già nel 2009 l’Organizzazione mondiale della sanità nell’ambito del programma “Safe Surgery Saves Lives”, compilando una serie di linee guida e check list subito adattate al contesto nazionale e pubblicate in italiano dall’Ufficio III della Direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute nel documento «Manuale per la sicurezza in sala operatoria: raccomandazioni e checklist», scaricabile dal sito del ministero della Salute.
Il manuale contiene una serie di indicazioni pratiche che possono rappresentare il punto di partenza anche per una verifica della completezza e dell’efficienza delle procedure utilizzate in sala operatoria.
Accanto a linee guida strettamente operative, il documento ministeriale pone grande risalto a una componente che può essere considerata banale e scontata, ma che è spesso alla base degli errori umani, in ogni campo: i difetti di comunicazione all’interno del gruppo di lavoro.
Una delle variabili umane è la comunicazione
In sala operatoria particolare rilevanza assumono i processi di comunicazione all’interno dell’équipe operatoria, nella quale il chirurgo, l’anestesista e l’infermiere non lavorano isolatamente l’uno dall’altro e devono assicurare un clima di collaborazione tra le diverse professionalità, indispensabile per prevenire l’occorrenza di incidenti peri-operatori e per la buona riuscita dell’intervento. Con una difficoltà in più: «Nel nostro Paese – scrivono gli esperti del ministero della Salute – il problema della carenza di personale infermieristico ha indotto, talvolta, le aziende sanitarie a impiegare altre figure professionali, quali l’operatore socio sanitario e l’operatore socio sanitario specializzato, coinvolgendole in alcune attività di sala operatoria tradizionalmente eseguite dagli infermieri, contribuendo ad aumentare il rischio di eventi avversi in sala operatoria». Da qui la necessità di porre ancora più attenzione alla standardizzazione anche delle dinamiche comunicative in questo delicato contesto lavorativo perché «è sempre più forte l’evidenza che i fallimenti della comunicazione, quali omissioni di informazioni, errate interpretazioni, conflitti intercorrenti tra i componenti dell’équipe, sono una frequente causa di errori sanitari ed eventi avversi, che possono generare gravi danni ai pazienti, costituendo un rilevante ostacolo alla sicurezza e qualità dell’assistenza».
Secondo il «Manuale per la sicurezza in sala operatoria: raccomandazioni e checklist» le politiche aziendali devono favorire le discussioni interdisciplinari per assicurare un’adeguata pianificazione e preparazione di ogni intervento chirurgico e l’inserimento degli interventi nella lista operatoria, rafforzando i processi di comunicazione all’interno dell’équipe.
Fase pre-operatoria
Nella fase preoperatoria deve essere garantita la comunicazione tra tutti i componenti dell’équipe.
Il chirurgo deve sempre assicurarsi che i componenti dell’intera équipe siano informati sulle criticità dell’atto operatorio, sull’entità del rischio emorragico, sull’uso di eventuali dispositivi necessari per l’intervento (strumenti, impianti, e apparecchiature per la diagnostica per immagini intraoperatoria o di anatomia patologica) e su qualsiasi eventuale variazione tecnica rispetto alla procedura standard.
L’anestesista deve comunicare, sin dalla fase preoperatoria, ai componenti dell’équipe le eventuali criticità legate alla condizione clinica del paziente.
L’infermiere deve comunicare ai componenti dell’équipe operatoria eventuali criticità organizzative, come ad esempio la non disponibilità di particolari strumentazioni.
Nei casi di bilateralità, parti del corpo multiple (dita di mani o piedi) o livelli multipli (colonna vertebrale) o quando si devono prendere decisioni intraoperatorie sulla estensione della resezione chirurgica con il supporto delle immagini radiografiche, l’équipe dovrebbe accertarsi che le immagini necessarie siano disponibili e visualizzabili in sala operatoria.
Fase post-operatoria
Al termine dell’intervento la comunicazione dovrà prevedere alcuni passaggi informativi indispensabili.
Il chirurgo deve informare i componenti dell’équipe operatoria di tutte le eventuali variazioni apportate alla strategia chirurgica nel corso della procedura, di possibili problematiche postoperatorie e degli elementi essenziali del piano post-operatorio (antibiotici, profilassi della trombosi venosa profonda, drenaggi e medicazione della ferita).
L’anestesista deve riferire ai componenti dell’équipe le condizioni cliniche del paziente registrate durante l’intervento e dare tutte le successive istruzioni necessarie per garantire un sicuro recupero nel post-operatorio. Le consegne devono essere dedicate e differenziate a seconda che si trasferisca il paziente in reparto o in terapia intensiva.
L’infermiere deve rendere note all’équipe eventuali problematiche riscontrate durante l’intervento o nella fase postoperatoria.
La documentazione
Il manuale ricorda che tutte le informazioni riguardanti il paziente chirurgico devono essere registrate nella documentazione sanitaria in modo accurato e completo e devono recare la firma di chi le ha riportate. La documentazione sanitaria, inoltre, dovrebbe possedere requisiti quali chiarezza, veridicità (le informazioni registrate devono contenere elementi oggettivi), contemporaneità (le informazioni devono essere registrate contestualmente al loro verificarsi o nell’immediato), protezione(protetta da manomissione, smarrimento, distruzione, accesso o uso non autorizzato), originalità e tracciabilità: una volta conclusa la compilazione della documentazione sanitaria, essa non deve essere soggetta a modificazioni o cancellazioni; ogni rettifica, modifica, nota aggiuntiva o correzione deve sempre risultare tracciabile e riportare data, autore e firma. Inoltre, deve essere riportata la motivazione che possa giustificare la correzione da parte dell’autore.
Le informazioni registrate dal chirurgo dovrebbero contenere almeno i seguenti elementi: la procedura principale e ogni altra procedura secondaria, il nome di ogni assistente chirurgo che ha partecipato all’intervento, i dettagli tecnici relativi alla procedura, strumenti o garze specificatamente e intenzionalmente lasciate all’interno del paziente, la stima delle perdite ematiche intraoperatorie.
Le informazioni registrate dall’anestesista devono includere almeno i seguenti elementi: ora di inizio e fine intervento, parametri vitali monitorati ad intervelli regolari, farmaci e liquidi somministrati durante l’intervento con bilancio delle entrate e delle uscite, ogni evento o presenza di instabilità intraoperatoria.
Le informazioni registrate dagli infermieri devono includere almeno i seguenti elementi: conta di garze, aghi, taglienti e strumenti chirurgici effettuata nelle varie fasi dell’intervento; nome e ruolo del personale che ha eseguito il conteggio; strumenti o garze specificatamente e intenzionalmente lasciate all’interno del paziente, qualsiasi provvedimento preso in seguito a una discrepanza nel conteggio, eventuali motivazioni per cui non è stato eseguito il conteggio.
Andrea Peren
Giornalista Tabloid di Ortopedia