Hanno superato quota 200 i medici deceduti durante l’epidemia di Covid19; 22 sono stati vittima della seconda ondata, a partire dal primo ottobre.
Gli ultimi due nomi sul memoriale pubblicato sul portale della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), listato a lutto dall’11 marzo, giorno della scomparsa di Roberto Stella, sono quelli di due medici iscritti all’Ordine di Foggia, deceduti a poche ore di distanza l’uno dall’altro: Mauro Cotillo, 58 anni, medico odontoiatra di Foggia e Giovanni Bissanti, 62 anni, medico di continuità assistenziale di Serracapriola. A comunicarlo alla Fnomceo, il consiglio direttivo dello stesso Ordine, che si stringe alle famiglie e alla comunità di colleghi. Ai loro nomi sta per aggiungersi quello di Antonio Antonelli, 64 anni, conosciutissimo diabetologo di Isernia, che da un anno si era congedato dall’attività ospedaliera.
«Duecento colleghi deceduti per Covid19 – ripete tra sé e sé il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, quasi a volersene capacitare –. Non ce lo saremmo mai aspettati, quando tutto è iniziato. Eppure è successo».
«Il tema della sicurezza degli operatori sanitari deve essere una priorità di sanità pubblica, oggetto di una grande attenzione – commenta –. Gli ospedali si sono attrezzati per far fronte alla pandemia, creando percorsi sporchi e puliti e dotando il personale dei dispositivi individuali di protezione adeguati al grado di rischio. Lo stesso si deve fare sul terrtorio, potenziando le Usca, le Unità speciali dedicate alla cura del Covid19, che devono affiancare e supportare i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta, i medici di continuità assistenziale, del 118, delle Rsa, gli specialisti ambulatoriali in un percorso di cura in piena sicurezza, per gli operatori e per gli assistiti».
«La sicurezza è un diritto dei lavoratori, per i medici e gli operatori sanitari lo è in maniera particolare, in quanto è garanzia della sicurezza delle cure e dunque del diritto alla salute dei cittadini – conclude il presidente Fnomceo –. I medici hanno il diritto di curare i loro assistiti, e di poterlo fare in piena sicurezza».
19 novembre 2020, medici deceduti per Covid nella seconda ondata
• Giuseppe Ascione, anestesista di Napoli (Asl Napoli 1)
• Ernesto Celentano, medico di medicina generale a Napoli
• Giovanni Briglia, otorino di Roma
• Mirko Ragazzon, medico di medicina generale a Napoli
• Paolo Melenchi, oculista a Caserta
•Vittorio Collesano, odontoiatra e professore universitario a Pavia
• Alberto Gazzera, medico di medicina generale a Pavia, in pensione
• Domenico Pacilio, medico di medicina generale a Napoli
• Giorgio Drago, medico di medicina generale, in pensione ma ancora attivo come libero professionista ad Alessandria
• Luigi Picardi, pediatra a Genova
• Annibale Battaglia, medico di medicina generale a Catanzaro
• Giuseppe Sessa, anestesista a Napoli
• Massimo Ugolini, fisiatra a Como
• Marco Pugliese, pediatra a Pisa
• Antonio Casillo, chirurgo e medico di pneumatologia (chirurgo estetico, si era messo a disposizione in corsia a Napoli da quando in primavera c’era carenza di personale)
• Augusto Vincelli, medico di medicina generale a Campobasso
• Maria Addolorata Mangione, geriatra e bioeticista a Latina
• Pierantonio Meroni, ginecologo a Como, in pensione ma attivo come volontario
• Luciano Bellan, medico di medicina generale a Vercelli
• Mauro Cotillo, 58 anni, medico odontoiatra di Foggia
• Giovanni Bissanti, 62 anni, medico di continuità assistenziale di Serracapriola, Foggia
• Antonio Antonelli, 64 anni, diabetologo in pensione dall’Ospedale di Isernia, ancora iscritto all’Ordine
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