
Paolo Bellocco, Ceo di Gds Communication 3D (paolo.bellocco@gdscom.it)
Le riprese tridimensionali degli interventi chirurgici stanno entrando nelle sale congressuali di tutta Europa, ridefinendo lo standard formativo della video education con più dettaglio, profondità d’immagine e accuratezza anatomica 1:1
Spettacolarità in sala congressuale e alto valore formativo: sono le due principali caratteristiche che offrono le riprese in 3D in ambito medico e in particolare in chirurgia.
I vantaggi del ricorso alle immagini 3D in ambito formativo sono davvero tanti, a partire da una nettamente migliore percezione della profondità e dell’orientamento spaziale rispetto alle tradizionali immagini in due dimensioni. Un aspetto non di poco conto se si sta assistendo a un intervento chirurgico da remoto. La ripresa in tre dimensioni ad alta qualità permette infatti a uno studente in fase di formazione di avere una chiara rappresentazione dell’atto chirurgico, che si avvicina di molto alla visione che potrebbe avere nella posizione di primo operatore in sala. In questo senso la visione di un intervento chirurgico in 3D in una sala congressi crea un ambiente di formazione immersivo, proiettando situazioni e procedure che sarà più semplice mettere in atto in contesti reali. E se per uno studente il passaggio dalla sala congressuale o didattica all’intervento su paziente è sicuramente delicato, per un operatore già esperto il salto dalla visione di un intervento in 3D alla chirurgia come primo operatore è sicuramente fattibile: la visione in tre dimensioni offre infatti un’accuratezza anatomica 1:1, che significa avere misure e informazioni precise sulla procedura chirurgica.
Il futuro della video education
«La realtà virtuale – spiega il professor Marco Montorsi, direttore del Dipartimento di medicina traslazionale dell’Università degli Studi di Milano – sta diventando una tecnologia decisiva per l’evoluzione della chirurgia. L’immagine tridimensionale è estremamente accurata e permette di visualizzare fino al più piccolo dettaglio dell’anatomia dei pazienti, attraverso il recupero della profondità del campo operatorio che è invece persa nella visione 2D. Con la visualizzazione tridimensionale è possibile apprendere in maniera più efficace le nuove tecniche chirurgiche sui simulatori, riducendo sia il tempo di apprendimento sia il numero di errori».
Il maggiore livello di dettaglio e la profondità dell’immagine creano quindi un’esperienza visiva più realistica, che tecnicamente è resa possibile dai bracci meccanici che riprendono l’atto chirurgico: questi bracci permettono di simulare la visuale del chirurgo, riducendo al minimo l’oscuramento della visuale sul campo operatorio. Così oltre alla qualità della visione, subentra anche una certa spettacolarità scenica.
Come funziona
La visione in 3D, in una sala congressi come al cinema, fornisce una visione stereoscopica delle immagini, replicando la visione binoculare dell’uomo e dando così all’osservatore il senso del rilievo e della profondità.
Tecnicamente questa visione è resa possibile da speciali tecniche di ripresa: le immagini vengono riprese contemporaneamente da due punti di osservazione, distanti tra loro quanto lo sono i nostri occhi. Sullo schermo le due riprese vengono proiettate contemporaneamente ma, grazie agli occhialini 3D, sono ri-separate per i nostri occhi in modo che l’occhio sinistro veda soltanto l’immagine girata dalla cinepresa sinistra e, allo stesso modo, l’occhio destro veda l’immagine girata dalla cinepresa destra. È poi il nostro cervello a elaborare e riunire le due immagini, restituendoci la percezione di tridimensionalità della vita reale.
In Europa è già molto diffuso
Ma quali sono le categorie di medici che in Europa stanno utilizzando di più questa tecnologia nei corsi e nei congressi? «A livello internazionale si fa già un largo uso della tecnologia 3D in microchirurgia, laparoscopia e anche nella tradizionale chirurgia in “campo aperto” – ci ha detto Paolo Bellocco, Ceo di Gds Communication 3D, azienda italiana che realizza queste riprese per società scientifiche di medicina in tutta Europa e prima azienda italiana a realizzare riprese e proiezioni 3D in campo medico a livello europeo (dal 2011)» ci ha detto Bellocco.
I costi sono sostenibili, o comunque alla portata di università e società scientifiche di rilievo nazionale, e anche questo aspetto ha consentito al 3D di diventare il nuovo standard per un apprendimento efficace con la video education.
Andrea Peren
Giornalista Tabloid di Ortopedia