
Alberto Momoli
Il congresso nazionale della Società italiana di ortopedia e traumatologia, che si sta svolgendo in questi giorni, è per me l’occasione migliore per parlare di tre focus sui quali ho voluto maggiormente concentrare l’attenzione della mia presidenza: la medicina rigenerativa, la chirurgia robotica e la prevenzione dalle infezioni osteoarticolari, sempre più difficili da gestire a causa della crescente resistenza agli antibiotici.
In particolare, la medicina rigenerativa negli ultimi anni ha vissuto una forte espansione, grazie agli interessanti risultati clinici raggiunti. Dai suoi esordi con la metodica del PRP (plasma ricco di piastrine), che sfrutta il potenziale dei fattori di crescita di derivazione piastrinica, la medicina rigenerativa, nel tempo, ha esteso sempre più il suo campo di applicazione, fino ad arrivare a utilizzare nuovi device, come ad esempio i sistemi che, utilizzando le proprietà delle cellule staminali mesenchimali che si trovano nel nostro tessuto adiposo, favoriscono la riparazione dei tessuti.
Lipogems ritarda l’opzione chirurgica
Tra questi device, Lipogems è un dispositivo medico monouso di classe II A per la processazione a circuito chiuso, in un unico tempo chirurgico, di tessuto adiposo lipoaspirato, destinato a impianto autologo. Si tratta di una procedura chirurgica mininvasiva, che si svolge anche in regime ambulatoriale: si eseguono uno o due microincisioni della parete addominale, o dei glutei o dei fianchi e si procede alla preparazione del tessuto sottocutaneo con una apposita soluzione acquosa contenente fisiologica, adrenalina e lidocaina. Dopo pochi minuti, è possibile procedere all’aspirazione del tessuto adiposo, che verrà quindi filtrato, microframmentato e purificato per la successiva infiltrazione. Al termine della procedura, il paziente può tranquillamente fare ritorno a casa.
L’evoluzione in questo senso della medicina rigenerativa ha influito, e sta tuttora influendo in modo importante, nel trattamento degli stadi inziali e moderati della patologia artrosico-degenerativa, creando quindi ottime prospettive per la scelta preferenziale della terapia conservativa, in questo specifico ambito clinico.
L’infiltrazione di tessuto adiposo microframmentato, utilizzata originariamente nella chirurgia plastica, ha prodotto risultati clinici molto buoni, con evidenze soprattutto nella cura della patologia artrosica che colpisce le articolazioni del ginocchio e della spalla. Attualmente sono in corso trial clinici che intendono valutare l’efficacia del metodo anche sul processo degenerativo dell’anca.
Il trattamento è già ampiamente diffuso in moltissimi centri ospedalieri e ambulatoriali, ma un ulteriore impulso è stato dato dalla certificazione della validità del metodo da parte della Fda, un traguardo molto importante. Bene ricordare, inoltre, che il sistema Lipogems è marchiato CE con nuova normativa Mdr e certificato dal Consiglio Superiore di Sanità e dal Centro Nazionale Trapianti.
Personalmente utilizzo questo sistema da vari anni e abbiamo trattato centinaia di pazienti con risultati clinici molto buoni e dal follow-up emerge chiaramente la possibilità di poter ritardare l’opzione chirurgica in quanto, oltre al rallentamento del processo degenerativo delle cartilagini, i pazienti avvertono una diminuzione del dolore particolarmente evidente.
Un’indagine Siot sull’utilizzo del tessuto adiposo
Tutto ciò potrebbe significare un importante risparmio per il sistema sanitario nazionale.
Per questo, in qualità di presidente della Siot, posso anticipare che abbiamo programmato una survey per tutti gli iscritti alla nostra società scientifica per valutare, con un’analisi a largo spettro, l’utilizzo attuale, i risultati raggiunti e le possibili applicazioni future del sistema Lipogems.
Nel frattempo, proseguiamo con i trial clinici, ampliando gli ambiti di applicazione, quali i tendini, il callo osseo e le lesioni cutanee nelle fratture da grossi traumi. L’idea è che questi studi, certificando un ampio ambito di applicazione, possano contribuire a portare al riconoscimento di questi sistemi di medicina rigenerativa e di Lipogems nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), con l’obiettivo di ricorrere sempre di più all’utilizzo della medicina rigenerativa, che rappresenta senza dubbio una delle nuove frontiere della nostra specialità.
Alberto Momoli
Direttore Uo di Ortopedia e Traumatologia
Ospedale Civile San Bortolo di Vicenza
Centro di riferimento regionale per la chirurgia di revisione protesica
Presidente Siot