Nella terapia infiltrativa intrarticolare non mancano gli studi comparativi sull’efficacia di corticosteroidi, acidi ialuronici di diverso peso molecolare, plasma arricchito in piastrine e cellule staminali mesenchimali e nel caso dell’osteoartrosi del ginocchio una recente metanalisi ha stabilito la superiorità di tutte le sostanze attive esaminate rispetto al placebo, assegnando tra di esse la palma ai preparati a base di acido ialuronico. Un team di ricercatori canadesi ha deciso di provare a fare la stessa analisi, questa volta sull’anca, per individuare il trattamento di maggiore rilevanza clinica in termini di riduzione del dolore e miglioramento della funzionalità articolare.
Consultando i principali database per gli studi inerenti condotti dall’inizio al 2019 hanno selezionato 11 trial randomizzati controllati, con follow-up fino a sei mesi e valutazioni della sintomatologia su scale standardizzate (Vas e Womac), per un totale di 1.353 pazienti di età compresa tra 55 e 75 anni con diagnosi radiologica di osteoartrosi dell’anca.
Gli effetti delle sostanze sperimentate in questi lavori – formulazioni di acido ialuronico, corticosteroidi, plasma arricchito in piastrine (Prp) in monoterapia oppure abbinato ad acido ialuronico e soluzione fisiologica come placebo – sono stati confrontati con l’assenza di trattamenti infiltrativi in gruppi di controllo.
I dati estratti sottoposti a metanalisi network hanno portato a esiti piuttosto inattesi: nessuno dei composti attivi ha prodotto benefici significativamente maggiori del placebo né sul dolore né sui parametri funzionali, ma il fatto ancor più degno di nota è che miglioramenti definibili come clinicamente rilevanti, rispetto alla soglia minima prefissata dagli autori, tra i controlli a 2-4 mesi e a 6 mesi sono stati registrati per tutti i trattamenti con l’unica eccezione dell’associazione Prp-acido ialuronico.
Nell’analisi gerarchica con metodo Sucra (surface under the cumulative ranking curve) tra i vari composti si sono classificati come potenziale prima scelta per entrambi gli outcome i corticosteroidi al controllo a 2-4 mesi, mentre a 6 mesi sono risultati più efficaci il plasma arricchito in piastrine per la riduzione del dolore e i preparati a base di acido ialuronico per il miglioramento funzionale, senza differenze significative ascrivibili al diverso peso molecolare.
«Il fatto che la semplice soluzione fisiologica abbia mostrato un’efficacia prossima e in qualche caso superiore agli interventi farmacologici considerati suggerisce che i risultati ottenuti negli studi sull’osteoartrosi del ginocchio non possano essere generalizzati a quella dell’anca, probabilmente a causa della diversa configurazione anatomica delle due articolazioni – affermano Aaron Gazendam e collaboratori dalla McMaster University di Hamilton –. Tenendo conto dei limiti metodologici impliciti nei nostri risultati, in particolare della scarsa numerosità della popolazione studiata e della breve durata del follow-up, sottolineiamo la necessità di ulteriori trial clinici, di ampia portata, che appurino la reale efficacia della terapia infiltrativa in questo settore».
Monica Oldani
Giornalista Tabloid di Ortopedia