Un anno dopo un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore, la maggior parte delle persone non riesce a riprendere l’attività sportiva, professionistica o amatoriale, che praticava prima del trauma. Questo il contesto in cui si inserisce uno studio condotto da ricercatori australiani, partiti dalla considerazione che 12 mesi potrebbero non essere sufficienti per un follow-up adeguato a stabilire i successi della chirurgia.
Clare L. Ardern e i suoi colleghi hanno così esaminato oltre 300 uomini e donne sottoposte a questo tipo di intervento. I partecipanti, dell’età media di 32 anni, erano sportivi che prima del trauma che ha reso necessario l’intervento del chirurgo praticavano basket, football e netball (una variazione della pallacanestro). Presso il centro di La Trobe University a Victoria (Australia), i ricercatori hanno seguito gli esiti della ricostruzione del legamento crociato anteriore dai due ai sette anni (39 mesi di media) attraverso l’assegnazione di un questionario compilato dai partecipanti. Oggetto della verifica è stata la percezione soggettiva della funzionalità articolare del ginocchio, il livello di pratica sportiva precedente l’operazione e la graduale ripresa dell’attività dopo il periodo di riabilitazione.
Al termine del follow-up, meno della metà degli infortunati aveva ripreso la pratica sportiva al livello abituale. Il 66% era tornato allo sport (208 su 314) ma il 21% (68 partecipanti) ha segnalato un calo delle prestazioni e solo 140 (il 45%) ha riportato un pieno recupero. Dei 196 soggetti che praticavano uno sport a livello agonistico, 91 sono tornati alle competizioni.
I risultati possono apparire inferiori alle aspettative, ma è la stessa Arden a far notare che possono esserci altre ragioni per cui le persone controllate dallo studio possono aver interrotto l’attività sportiva, per esempio la paura di incorrere nuovamente in un trauma oppure una minore naturalezza e fiducia nel compiere il gesto atletico.
«Alcuni infortunati sono del resto in grado di recuperare una buona funzionalità dell’articolazione anche senza ricorrere alla chirurgia – commenta l’autrice – a patto di rinforzare in modo adeguato la muscolatura dell’arto inferiore così da supportare il ginocchio che ha subito il trauma. Oppure, in alternativa, alcuni possono decidere di continuare a svolgere un’attività fisica evitando però quegli sport che comportano cambi di direzione, salti e i gesti che mettono il ginocchio in condizioni di instabilità; in questi casi è opportuno utilizzare, a maggiore protezione, ausili che sostengano e proteggano l’articolazione».
Ardern CL et al. Return-to-sport outcomes at 2 to 7 years after anterior cruciate ligament reconstruction surgery. Am J Sports Med 2011 Sep 23.
Frobell RB et al. A randomized trial of treatment for acute anterior cruciate ligament tears. N Engl J Med 2010 Jul 22;363(4):331-42.