Maria è una signora di 70 anni affetta da carcinoma alla mammella, operata circa dieci anni fa mediante quadrantectomia destra. Per i primi cinque anni non ha avuto problemi di sorta, facendo i controlli di rito; in seguito, ha iniziato a sviluppare algie non responsive ai normali antidolorifici, in sede muscolo-scheletrica diffusamente, risultando alla scintigrafia localizzazioni secondarie scheletriche.
Da circa un anno i dolori sono diventati maggiori all’arto inferiore destro, già recentemente trattato per sintesi di frattura femorale prossimale patologica. Di recente, dopo un banale trauma, ha avuto una nuova frattura medio-femorale destra (trattata in maniera conservativa con solo gesso), come dimostrano le radiografie (RX) subito dopo il trauma.
In visione, anche le radiografie post gesso e infine le radiografie e la tomografia computerizzata (TC) di due mesi fa, prima del trauma.
Quesiti diagnostici
(vi è solo una risposta corretta per ogni quesito)
1) Nelle immagini RX post-trauma, il focolaio fratturativo è centrato su un’area di lisi ossea?
– sì, con rottura anche del mezzo di sintesi
– sì
– no
– solo parzialmente
2) Nelle immagini RX post-trauma, in merito alle lesioni erosive secondarie:
– determinano una lisi ossea completa al III prossimale-medio
– determinano lisi sottocorticale, con ancora visualizzazione di sottile corticale, al III medio-inferiore
– determinano lisi ossea completa in sede solo distale
– sono corrette le prime due risposte
3) Nelle immagini RX post-trauma, le lesioni erosive cortico-sottocorticali rispetto a due mesi prima:
– sono nettamente peggiorate
– sono lievemente peggiorate
– sono sovrapponibili
– nessuna delle precedenti
4) Dopo riduzione e sotto gesso, all’RX, l’affrontamento dei monconi di frattura:
– è migliorato principalmente sul piano LL, ma anche su quello frontale
– è migliorato solo sul piano frontale
– non è modificato in maniera significativa
– è peggiorato
5) Nell’indagine TC di due mesi passati, in corrispondenza del piccolo trocantere, si apprezza:
– sclerosi ossea esuberante
– erosione ossea completa, con minute puntate calcifiche e invasione dei tessuti molli perischeletrici
– erosione ossea incompleta, senza puntate calcifiche
– erosione ossea incompleta, con puntate calcifiche
6) In questo caso la risonanza magnetica, pur tenendo conto degli artefatti metallici, in cosa potrebbe essere utile?
– in nulla, non fornendo notizie aggiuntive rispetto a TC e RX
– può aiutare a studiare meglio la corticale ossea
– può aiutare a studiare meglio il grado di infiltrazione del tessuto patologico extra-osseo nella componente muscolare locale
– nessuna delle precedenti
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Quesito diagnostico a cura di Giorgio Castellazzi