Mauro è un signore di 70 anni, in pensione, che vive a Merone, in provincia di Como, insieme alla moglie.
In anamnesi, ha sempre goduto di buona salute fino a 65 anni, avendo solo subito un intervento di appendicectomia e tonsillectomia; sempre regolari gli esami di sangue e urine. Dopo i 65 anni, è stato operato di nefrectomia sinistra, per carcinoma renale a cellule chiare, e in seguito di frattura patologica correlata al collo del femore sinistro, con successivo impianto di endoprotesi cementata.
L’altro giorno, per un banale inciampo, ha avvertito un forte dolore all’anca sinistra, con impossibilità alla deambulazione, per cui si è subito recato in Pronto Soccorso nel sospetto di nuova frattura patologica.
Alla radiografia (RX 1) eseguita in estemporanea, è apparsa subito evidente la lussazione dell’endoprotesi, per cui è stato ricoverato nel reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Erba. In previsione di intervento chirurgico, è stata eseguita una tomografia computerizzata (TC) per meglio valutare lo stato dell’osso.
Il paziente è stato dunque rioperato, con revisione di cotile, correttamente avvenuta come da RX 2 in visione.
Quesiti diagnostici
Quale delle seguenti affermazioni è corretta?
(vi è solo una risposta corretta per ogni quesito)
1) La radiografia d’anca fornita tra le immagini:
– è sufficiente dal punto di vista diagnostico,
non necessitando della proiezione assiale
– è l’esame di seconda istanza, dopo l’ecografia
dei tessuti molli
– è sempre l’esame di prima istanza, da eseguire almeno in due proiezioni
– può essere sostituita direttamente della TC con mdc
2) La TC per le fratture di bacino-femore prossimale deve essere eseguita:
– solo senza mezzo di contrasto e a strato sottile
– senza mezzo di contrasto e a strato sottile di regola; con mezzo di contrasto quando si sospettano ematomi pelvici, per esempio in traumi ad alta velocità
– sempre col mezzo di contrasto
– nessuna delle precedenti
3) Nella TC eseguita:
– la cavità acetabolare è disabitata e concomita frattura del muro anteriore
– la cavità acetabolare è disabitata e concomitano micro-distacchi corticali craniali
– la cavità acetabolare è disabitata, senza fratture o microdistacci corticali
– nessuna delle precedenti
4) Nella TC eseguita, pur tenendo conto di artefatti metallici:
– è visibile anche rottura dello stelo protesico
al III medio
– lo stelo protesico è regolare
– è visibile anche frattura della diafisi femorale in adiacenza l’apice dello stelo protesico
– nessuna delle precedenti
5) La risonanza magnetica, in caso di dislocazioni di protesi d’anca:
– è l’esame di prima istanza, dopo la radiografia
– non si può eseguire per gli artefatti metallici
– si può eseguire con sequenze ad hoc per minimizzare gli artefatti metallici, come esame
di terza istanza, dopo la TC (ricerca ad esempio
di edema dell’acetabolo)
– nessuna delle precedenti