
Alessandro Napoli
Il dolore è scomparso nella maggior parte dei pazienti con lombalgia e sciatalgia dopo essere stati sottoposti a un trattamento con radiofrequenza pulsata, guidata dalle immagini della Tac: Alessandro Napoli, ricercatore del dipartimento di Scienze radiologiche dell’Università La Sapienza di Roma, ha riportato questi eccellenti risultati a Chicago, intervenendo all’incontro annuale della Radiological Society of North America.
Il medico laziale si era posto l’obiettivo di capire se fosse possibile utilizzare questo trattamento non invasivo al posto della chirurgia, nel trattamento dei sintomi prodotti dalla patologia vertebrale. Con il suo team, Napoli ha così avviato uno studio prospettico su 80 pazienti che soffrivano di mal di schiena da almeno tre mesi e che non avevano risposto in modo soddisfacente a trattamenti conservativi, come esercizi fisioterapici e farmaci.

La risonanza magnetica al tratto lombare della colonna mostra la vertebra prima del trattamento e tre mesi dopo.
Credits: Radiological Society of North America

La risonanza magnetica al tratto lombare della colonna mostra l’erniazione del disco e la radice del nervo prima del trattamento e un mese dopo.
Credits: Radiological Society of North America
I soggetti inclusi nello studio sono così stati trattati con una metodologia mininvasiva, consistenti in deboli scosse elettriche fornite attraverso una sonda, inserita con un ago: per ottenere visibilità e precisione, i ricercatori si sono fatti guidare dalle immagini prodotte dalla Tac. I trattamenti avevano una durata di circa dieci minuti e, senza arrivare a toccare il disco, sono riusciti in una sola seduta a risolvere la sintomatologia dolorosa.
Per la precisione, 65 pazienti (l’81%) risultavano ancora liberi dal dolore dopo un anno dal trattamento; in sei casi è stata necessaria una seconda seduta di radiofrequenza pulsata e comunque il 90% dei soggetti trattati ha potuto evitare la sala operatoria.
«In seguito a questo trattamento – ha commentato Napoli – l’infiammazione e il dolore scompaiono. Con il rilassamento dei muscoli, la distanza fisiologica tra le vertebre si ristabilisce».
Uno dei vantaggi della terapia è la sua flessibilità; può infatti essere modulata a seconda del paziente e delle immagini fornite in tempo reale dalla Tac, permettendo un’azione mirata sul nervo che provoca dolore, senza agire su altre strutture: è così possibile ripristinare la funzionalità corretta eliminando l’infiammazione. Inoltre, per il trattamento non è necessario alcun ricovero in ospedale, riducendo in questo modo disagi e costi.
Il ricercatore ha poi messo in evidenza uno degli aspetti più interessanti di questa metodologia: nessuno dei pazienti ha segnalato effetti collaterali dopo una sessione ambulatoriale di radiofrequenza pulsata guidata da Tac. «C’è un grande divario – ha spiegato il ricercatore della Sapienza – tra i rischi connessi ai trattamenti conservativi e la riparazione chirurgica, che può portare a infezione o sanguinamento e che comporta un lungo periodo di recupero; l’evoluzione di tecnologie come il trattamento guidato dai sistemi di imaging può aiutare un significativo numero di pazienti a superare i propri problemi senza la necessità di ricorrere alla chirurgia».
Renato Torlaschi
Giornalista Tabloid di Ortopedia