La classifica per fatturato delle dieci maggiori società private sanitarie italiane, stilata dal centro ricerca e studi di Mediobanca e riferita al 2014, vede Humanitas Spa (di proprietà della famiglia Rocca) al secondo posto con 548 milioni di euro di fatturato, 445 di attivo e 2811 dipendenti, appena dopo il Gruppo San Donato appartenente alla famiglia Rotelli.
All’ICH-Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) inaugurato nel 1996, negli anni successivi si sono affiancate la Cliniche Gavazzeni (Bergamo), la Casa di Cura Cellini (Torino), il Centro Catanese di Oncologia (Catania), l’Istituto Clinico Mater Domini (Castellanza-Varese), il Presidio Sanitario Gradenigo (Torino) e, nel febbraio 2016, la Casa di Cura San Pio X (Milano).
Il capofila ICH è un ospedale ad alta specializzazione, centro di ricerca e sede di insegnamento universitario. All’interno del policlinico, accreditato con il Servizio sanitario nazionale, si fondono centri specializzati per la cura dei tumori, delle malattie cardiovascolari, neurologiche e ortopediche, oltre a un centro oculistico e a un fertility center.
Riconosciuto dal ministero della Salute come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, Humanitas è un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca sulle malattie legate al sistema immunitario, dai tumori all’artrite reumatoide.
Le origini di Humanitas risalgono alla seconda metà degli anni ‘80 quando dall’incontro del professor Nicola Dioguardi e Pier Carlo Romagnoli, allora presidente di Reale Mutua, con Gianfelice Rocca e un gruppo di imprenditori, nacque l’idea di realizzare un ospedale moderno, ben organizzato ed efficiente. Nel 1989, a seguito di uno studio di fattibilità, a Techint (tra i cui azionisti vi è appunto la famiglia Rocca) è assegnata la progettazione e realizzazione del complesso ospedaliero. Attraverso studi preliminari, il bacino di utenza viene individuato nell’area metropolitana a sud di Milano. L’obiettivo è quello di realizzare una struttura con specialità di base e di livello superiore. Il 4 marzo 1996 l’ospedale Humanitas viene inaugurato e nel 1997 entra in vigore la convenzione con il Servizio sanitario nazionale.
L’ospedale di Rozzano possiede 18 reparti di degenza per complessivi 747 posti letto, per una superficie di circa 65.000 m2. I posti letto sono così suddivisi: 647 ordinari, 72 day hospital e 28 di terapia intensiva. Sono presenti 140 ambulatori diagnostici e sale visita. Il pronto soccorso, organizzato e strutturato in maniera autonoma rispetto al resto dell’ospedale, conta 7 sale visita, 14 posti di osservazione, sala gessi, sala piccoli interventi, locale di isolamento a pressione negativa e radiologia per complessivi 5000 m2.
Dal 1997 inizia, grazie ad un accordo con la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Milano, una collaborazione per l’attività didattica degli studenti in medicina all’interno della struttura ospedaliera, fino ad arrivare a ospitare i corsi di laurea del secondo triennio di scienze infermieristiche e biotecnologie.
Nel 2005 Humanitas è riconosciuto dal ministero della Salute come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Adiacente all’istituto è sorto nel 2007 un centro di ricerca che ospita 150 ricercatori guidati dal direttore scientifico professor Alberto Mantovani.
Nel 2014 nasce l’Humanitas University, ateneo dedicato alle scienze mediche riconosciuto dal Miur, e nel 2015 iniziano i lavori per la costruzione del nuovo campus universitario.
Luca Vanni