
Angelo Gabriele Aulisa
«La scoliosi idiopatica è una patologia che colpisce maggiormente le donne con un rapporto femmine/maschi, nella scoliosi evolutiva, di 9 a 1. Quasi sempre coinvolge l’età puberale, ossia ragazze dai 10 ai 15 anni e, infatti, lo screening ideale sarebbe nella fase prepuberale, ossia l’anno prima del menarca e fino a un anno dopo. L’incidenza della scoliosi nella popolazione italiana è pari al 2-3% e circa la metà di queste sono di tipo evolutivo». A spiegarlo è Angelo Gabriele Aulisa, docente di Malattie dell’apparato locomotore presso l’università di Cassino e ortopedico dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, intervenuto al XXIV Congresso nazionale della Sitop a Roma.
Per capire quanto il trattamento si riveli efficace a distanza di anni, Aulisa ha presentato uno studio inedito che indaga l’andamento delle curve della scoliosi a distanza di 10 e 20 anni. «Abbiamo cercato di capire come si comportano le scoliosi una volta finito l’accrescimento – spiega l’ortopedico – e per questo abbiamo chiesto ai genitori dei ragazzi che venivano in visita, e che a loro volta erano stati trattati per la scoliosi da giovani, di poter fare una lastra per vedere l’andamento della loro curva. Lo studio ci ha dato una risposta, ancora limitata ma importante: attualmente sappiamo che a 20 anni dal trattamento la curva tende a perdere poco, più o meno 3 o 4 gradi, e questo permette una qualità della vita buona. C’è però un limite – continua Aulisa – perchè i pazienti che abbiamo rivisto sono comunque giovani, quindi la loro colonna non è andata incontro a processi degenerativi che potrebbero portare a un peggioramento più rapido».
«Un dato da non sottovalutare – sottolinea l’ortopedico – è che le scoliosi che trattiamo sono idiopatiche, quindi non sappiamo qual è la causa, ma sappiamo che è importante la familiarità. Quello che si è visto in molti studi è che questa familiarità è più importante se la scoliosi è nel ramo paterno. Ossia se una zia o una nonna ce l’ha avuta, il rischio che il papà possa averla trasmessa alla figlia è leggermente più elevato».