Alla tavola rotonda su legalità e trasparenza in ambito sanitario pubblico e privato era presente anche il promotore della legge Massimo Baroni (M5S). Andrea Grasso (Sicoop): «la legge mette al primo posto pazienti e cittadini»
Conflitto di interesse e rapporto di interesse, un terreno sconosciuto e ancora da indagare, caratterizzato da molte zone di grigio tra medici e industria. Ma il tentativo di far luce, doveroso e attento, non manca e la proposta di legge sulla trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie, il cosiddetto Sunshine Act, si pone proprio questo obiettivo: incoraggiare la trasparenza, migliorare la prassi dei comportamenti e aiutare a comprendere gli effetti delle relazioni con le industrie.
Cosa si può fare e cosa no? Si è tentato di dare risposta durante la tavola rotonda “Legalità e trasparenza in ambito sanitario pubblico e privato” organizzata dalla Società italiana chirurghi ortopedici dell’ospedalità privata (Sicoop) in marzo alla Camera dei Deputati. Poche settimane dopo, in aprile, il Sunshine Act avrebbe ottenuto il via libera della Camera, passando ora al vaglio del Senato. «Con questa proposta di legge – ha detto Andrea Grasso, presidente Sicoop – vengono messi al primo posto i pazienti e i cittadini, rafforzando ulteriormente il rapporto di fiducia medico-paziente».
La proposta di legge
«Statistiche e sondaggi rilasciano un quadro preoccupante – ha dichiarato durante la tavola rotonda Alberto Liguori, procuratore della repubblica di Terni –. La formazione e l’aggiornamento professionale è influenzato da oligopoli di settore attraverso la preparazione e il finanziamento di eventi formativi e della ricerca, unitamente alla elargizione di regalie, anche sotto forma di donazione di strumenti diagnostici e forme di partecipazioni societarie. Il risultato porta ad affermare che domanda e offerta sanitaria influenzano il mercato con aumenti vertiginosi della spesa sanitaria».
Alla luce di tutto questo, la proposta di legge in esame impone la trasparenza nei rapporti tra imprese produttrici, soggetti, imprenditori e non, che operano nel settore della salute e organizzazioni sanitarie.
«I destinatari sono gli attori coinvolti nella produzione e nella commercializzazione dei farmaci, degli apparati e strumenti medicali – ha spiegato Liguori –, introducendo una forma di profilassi nei rapporti tra detti protagonisti affinché il procedimento che parte dalla produzione del farmaco sino al consumatore finale non sia condizionato da logiche di profitto corruttivo che, solo per misurarne la portata, ha calcolato un danno per la collettività stimato in 6,5 miliardi di euro, come enunciato dal primo rapporto della Fondazione Enpam ed Eurispes nel 2017».
Come spiegato dall’onorevole Massimo Baroni (M5S), promotore della legge, il progetto prevende un registro telematico del ministero della Salute, denominato “Sanità trasparente”, per rendere tracciabili tutte le erogazioni di denaro o di beni o di servizi dell’industria sanitaria in favore dei professionisti del settore. L’obiettivo è quello di far emergere i rapporti finanziari tra le imprese produttrici e gli operatori sanitari tramite la tracciabilità delle transazioni finanziarie in ossequio ai principi costituzionali racchiusi negli articoli 3, 32, 41,97 della Costituzione italiana.
Conflitto di interesse e rapporto di interesse
La legge deve assolutamente tenere conto del rapporto medico-paziente, che necessita di fiducia e serenità, un compito non facile, che necessita adeguata gestione delle azioni e misure previste nel testo. «Attenzione dunque a come gestirla – ha avvertito Francesco Falez, presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot), riferendosi alla proposta di legge –. Dobbiamo far chiarezza realmente su cos’è il conflitto di interesse ma non è così facile, perché questo presenta tante sfaccettature non facilmente definibili. È giusto tentare di definirlo ma assicurando la buona cura del paziente attraverso la guida di una buona etica prima ancora della legge. È corretto avere un rapporto con una azienda farmaceutica? Io non ci vedo niente di male – ha proseguito Falez – se questo avviene in completa trasparenza e con comportamenti corretti, perché altrimenti la ricerca non andrebbe avanti. Bisogna fare attenzione a non confondere il conflitto di interesse con un rapporto di interesse, che è invece importante per il bene del paziente. È l’industria che mette a disposizione le risorse per la ricerca e per la formazione dei medici. L’interesse, in questo caso, è sociale e va sostenuto, mentre va abbattuto l’interesse individuale. In conclusione, la legge dovrebbe dunque distinguere bene tra ciò che è fisiologico e ciò che è patologico».
SUNSHINE ACT: I PUNTI SALIENTI_La proposta di legge “Sanità trasparente”, detta anche “Sunshine Act”, ottenuto il via libera della Camera passa ora all’esame del Senato. Il disegno di legge in sette articoli introduce obblighi di trasparenza dei dati di interesse collettivo nei rapporti tra le imprese produttrici e gli operatori sanitari.
L’articolo 1 introduce il diritto alla conoscenza dei rapporti, di rilevanza economica o di vantaggio, tra le imprese produttrici e i soggetti operanti nel settore della salute o le organizzazioni sanitarie.
L’articolo 3 assoggetta a pubblicità le erogazioni in denaro, beni, servizi e altre utilità effettuate da un’impresa produttrice in favore di un soggetto che opera nel settore della salute (se di valore unitario sopra i 50 euro o complessivo annuo maggiore di 500 euro) o in favore di un’organizzazione sanitaria (se di valore unitario sopra i 500 euro o complessivo annuo superiore a 2.500 euro). Pubblicità che sarà fatta attraverso un registro pubblico sul sito internet del ministero della Salute (articolo 5).
L’articolo 4 obbliga le imprese produttrici a comunicare al ministero eventuali partecipazioni societarie di soggetti che operano nel settore della salute o che abbiano percepito dalla società corrispettivi per la concessione di licenze per l’utilizzazione economica di diritti di proprietà industriale o intellettuale.
Lucia Oggianu
Giornalista Tabloid di Ortopedia