Le lesioni osteocondrali dell’astragalo occorrono frequentemente a seguito di distorsioni della caviglia in pazienti giovani che svolgono attività sportiva. Queste lesioni possono portare a dolore cronico, swelling articolare e, successivamente, a sviluppare osteoartrosi, pertanto la riparazione chirurgica si rende di frequente necessaria.
Recentemente è stata proposta un’efficace tecnica chirurgica che utilizza uno scaffold collagenico colonizzato con concentrato midollare prelevato dalla cresta iliaca del paziente e impiantato nella lesione osteocondrale attraverso una singola procedura artroscopica (tecnica One Step). Le cellule mesenchimali presenti nel concentrato midollare, inserite in un ambiente infiammatorio, possono però tendere a differenziarsi verso un fenotipo fibroblastico, con un conseguente deterioramento delle caratteristiche biomeccaniche del neotessuto formato. Diversi elementi possono influire negativamente sul successo di una procedura di medicina rigenerativa, ma l’infiammazione locale è probabilmente il fattore più critico nell’ingegneria tessutale: esso ha un forte impatto sulla degradazione in situ e sulla sopravvivenza del tessuto osteocartilagineo bioingegnerizzato e in ultima analisi sul successo della procedura rigenerativa.
Recentemente uno studio randomizzato controllato ha valutato l’effetto della stimolazione biofisica mediante campi elettromagnetici pulsati (Cemp) sull’outcome clinico in pazienti sottoposti a chirurgia riparativa di lesioni osteocondrali dell’astragalo. La Cemp infatti viene descritta come un adiuvante delle tecniche di ingegneria tessutale per la riparazione delle lesioni osteocartilaginee: è in grado di incrementare l’attività anabolica dei condrociti, previene gli effetti catabolici dell’infiammazione grazie all’attività agonista per il recettore adenosinico A2A, è in grado di promuovere il differenziamento in senso condrocitario delle cellule presenti nel concentrato midollare in presenza di processi infiammatori e, conseguentemente, di limitare la formazione di tessuto fibrocartilagineo.
Materiali e metodi
Nello studio 30 pazienti affetti da lesioni osteocondrali dell’astragalo di grado III e IV Outerbridge sono stati sottoposti a riparazione chirurgica della lesione con concentrato midollare e scaffold collagenico impiantato con tecnica artroscopica One Step. I pazienti sono stati randomizzati in due gruppi, uno stimolato (I-One terapia, 4 ore/die, 60gg, entro 3gg dall’intervento) e uno di controllo. La valutazione clinica è stata fatta impiegando lo score Aofas (American Orthopaedic Foot and Ankle Society) e la Vas (Visual Analog Scale).
Risultati
Nel gruppo stimolato è stato registrato uno score Aofas più elevato rispetto al controllo sia a 6 mesi (P=.035) che 12 mesi (P=.014) di follow-up (fig. 1). Mentre un dolore minore è stato registrato sempre nel gruppo stimolato rispetto al controllo a 60gg (P=.039), 6 mesi (P=.024) e 12 mesi (P=.040) di follow-up (fig. 2). Al follow-up finale è stato riscontrato un outcome clinico superiore nel gruppo stimolato con una differenza positiva di 13.3 punti e una minore variabilità del risultato (fig. 1).

American Orthopaedic Foot and Ankle Society (AOFAS): score medio nel gruppo di pazienti stimolati e nel gruppo di controllo
Secondo gli autori dello studio la stimolazione biofisica iniziata precocemente dopo chirurgia riparativa delle lesioni osteocondrali dell’astragalo, trattate con concentrato midollare e scaffold collagenico, è in grado di risolvere il dolore già a due mesi dall’intervento e di accorciare i tempi di recupero funzionale dell’articolazione, mantenendo un migliore outcome clinico anche a distanza di un anno dall’intervento.
IGEA Scientific Department