In che modo si possono allenare efficacemente i giocatori di calcio a migliorare la precisione nei tiri in porta? Non stupisce che a chiederselo siano stati ricercatori brasiliani, e la risposta è lo stretching dinamico, secondo i risultati di una revisione della letteratura comparsa su Sports Medicine.
Questa tecnica comporta l’esecuzione di movimenti la cui escursione articolare e la velocità di esecuzione aumentano progressivamente, stimolando la circolazione sanguigna locale del muscolo e migliorando la flessibilità articolare.
Gli esperti dell’Università statale di San Paolo hanno analizzato più di 50 studi che avevano esaminato variabili come gli effetti degli esercizi di riscaldamento, l’impatto complessivo dell’allenamento fisico e le strategie di recupero su potenza e precisione dei tiri.
La precisione nei tiri è ovviamente essenziale nel calcio, dove le caratteristiche dei singoli giocatori come l’esperienza, il livello di abilità e il sesso possono influenzare le prestazioni, ma l’allenamento e gli interventi di recupero aiutano a ottenere risultati migliori.
Secondo gli autori della revisione, la potenza dei tiri è influenzata negativamente da protocolli di allenamento che comportano un’attività fisica troppo intensa, come gli sprint di resistenza intermittente o gli sforzi graduali fino all’esaurimento. La precisione dei tiri può essere invece migliorata da esercizi di riscaldamento che includono, appunto, lo stretching dinamico, e risulta utile anche il consumo durante la partita di bevande energetiche ricche di carboidrati.
«Si tratta di una ricerca innovativa dal punto di vista dell’applicabilità – ha dichiarato l’autore senior Fabio Augusto Barbieri, direttore del Laboratorio di ricerca sul movimento umano dell’Università di San Paolo – che è stata caratterizzata dalla raccolta di diversi tipi di informazioni, dall’applicazione di metodiche diversificate e dall’utilizzo delle conoscenze più recenti nella neuromeccanica per cercare di migliorare le prestazioni dei calciatori. Un esempio è il monitoraggio dell’attività cerebrale durante la preparazione e l’esecuzione del tiro».
Renato Torlaschi
Giornalista Tabloid di Ortopedia