La specialità di ortopedia e traumatologia rappresenta una branca chirurgica con un elevato rischio medico legale che è andato progressivamente aumentando nel corso degli anni, fino a diventare un aspetto professionale rilevante che può scoraggiare la scelta dei giovani medici interessati alla disciplina. «Questa problematica – affermano i presidenti Pasquale Farsetti e Carmelo D’Arrigo – ha determinato una minore attrattività delle branche chirurgiche e in particolare della nostra disciplina nella scelta del futuro impegno professionale da parte dei neolaureati in medicina e chirurgia. Per discutere di queste tematiche, nel nostro congresso abbiamo organizzato una tavola rotonda sul ruolo e l’evoluzione dell’atto medico, con particolare riferimento alla specialità di ortopedia e traumatologia».
La tavola rotonda si tiene sabato 11 novembre a Roma nell’ambito del congresso nazionale Siot e ha per titolo: “Professione ortopedico: branca chirurgica ad alto rischio medico legale. Rimane ancora attrattiva? Ruolo ed evoluzione dell’atto medico”.
Un altro aspetto che viene discusso nella tavola rotonda è quello relativo alla cosiddetta medicina difensiva, che induce i medici a prescrivere indagini diagnostiche eccessive o praticare ricoveri evitabili o prolungare le degenze ospedaliere con lo scopo di cautelarsi da eventuali contenziosi medico legali. «Tutto questo – continuano i presidenti del congresso – comporta un notevole sovraccarico organizzativo, un danno per il paziente e un danno economico non trascurabile per le spese sanitarie, che oltretutto vengono progressivamente ridotte. La nostra branca inoltre è notevolmente coinvolta nelle attività di pronto soccorso e di emergenza dove, com’è noto, i rischi di denunce sono molto maggiori rispetto ad attività svolte in altri ambiti sanitari. Questo costituisce un ulteriore elemento di minore attrattività dei giovani colleghi, che spesso in pronto soccorso si trovano ad affrontare problemi estremamente complessi in mancanza di un’adeguata esperienza».
Alla tavola rotonda partecipano importanti personalità del mondo giuridico e medico-legale e anche rappresentanti del governo, che recentemente ha istituito una commissione presso il ministero della Giustizia per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica. Tale commissione si prefigge di esplorare l’attuale quadro normativo e giurisprudenziale relativo alla responsabilità colposa sanitaria ai fini di migliorare gli attuali aspetti normativi.
«Un ruolo non meno importante al fine di rendere la nostra specialità più attrattiva spetta alla nostra società scientifica – concludono i due presidenti – e riguarda il coordinamento della stesura delle linee guida relative alla diagnosi e al trattamento delle varie patologie di nostra pertinenza. Tale compito specifico, già svolto dalla Siot per alcune patologie, dovrà essere rapidamente implementato, in quanto le linee guida costituiscono uno strumento fondamentale per orientare i nostri specialisti verso un corretto trattamento».