L’utilizzo terapeutico degli ultrasuoni negli adulti con tendinopatia della cuffia dei rotatori è inefficace: è la conclusione lapidaria di una revisione degli articoli pubblicati finora nella letteratura medica condotta da un gruppo di studiosi di diversi atenei e centri clinici canadesi.
Gli ultrasuoni sono spesso utilizzati nella riabilitazione della tendinopatia, a frequenze comprese tra 1 e 3 MHz e con intensità variabili da 0,1 e 3 W/cm2. Alcuni studiosi ritengono che producano effetti terapeutici promuovendo la guarigione dei tessuti molli e migliorandone l’estensibilità; altri ne sostengono l’efficacia nel migliorare la risposta infiammatoria e la riparazione tissutale, tuttavia questi meccanismi fisiologici non sono stati osservati direttamente nei diversi tentativi di verifica in vitro e la reale efficacia clinica resta controversa. Da qui l’idea dei ricercatori canadesi di esaminare le evidenze scientifiche, cosa che finora non era mai stata fatta in modo sistematico. Sono stati individuati in tutto 11 trial randomizzati controllati, condotti su adulti con tendinopatia della cuffia dei rotatori.
In due di questi un protocollo terapeutico di tre o quattro settimane con ultrasuoni è stato confrontato con placebo o con l’assenza di trattamento: non si sono rilevate differenze significative tra i gruppi, né in termini di dolore né di funzionalità, in un caso riportati dai pazienti e nell’altro misurati secondo gli score clinici più utilizzati.
Tre studi hanno comparato il trattamento a ultrasuoni con la terapia laser, sia da soli che in combinazione con esercizi fisioterapici. I pazienti trattati con il laser hanno avuto una riduzione media di 3,8 cm nella scala Vas di misurazione del dolore, contro i 2,2 cm ottenuta con gli ultrasuoni; la percentuale di pazienti che hanno avuto miglioramenti è stata del 90% con il laser e del 58% con gli ultrasuoni. In termini di funzionalità non si sono però osservate differenze tra i due tipi di interventi.
Altri tre trial hanno valutato l’aggiunta della terapia a ultrasuoni a un programma di esercizi fisici, che non ha prodotto differenze significative nella sintomatologia dolorosa e neppure nella funzionalità. In confronti con altri tipi di trattamento, gli ultrasuoni hanno ottenuto risultati analoghi all’agopuntura ma inferiori al massaggio profondo e all’ipertermia.
In conclusione, sulla base dei dati attualmente disponibili in letteratura, gli ultrasuoni vengono sostanzialmente bocciati per il trattamento della tendinopatia della cuffia dei rotatori.
Renato Torlaschi
Giornalista Tabloid di Ortopedia