Il tema delle maxi-emergenze occupa quotidianamente la scena mondiale e molte possono esserne le cause, con conseguenze sempre potenzialmente gravi. Vicende naturali connesse a terremoti, fenomeni meteorologici estremi o eventi prettamente connessi con le vicende umane, come l’incremento su scala globale della mobilità di uomini e merci o l’instabilità politica che porta a conflitti regionali o risposte terroristiche, comportano la possibilità che si verifichino situazioni sanitarie emergenziali di varia natura, sulle quali è necessario essere pronti per limitarne l’impatto sulla popolazione.
Parte da queste considerazioni la scelta dell’argomento del prossimo Trauma Meeting di Otodi, in programma a Riccione da mercoledì 5 a venerdì 7 ottobre, dove è prevista la partecipazione di 1.400 ortopedici e più di 150 relatori.
«Quando abbiamo scelto questo argomento non pensavamo potessimo trovarci addirittura nel bel mezzo di una guerra – ci ha detto il presidente Otodi Vincenzo Caiaffa –. La maxi-emergenza può assumere anche dimensioni ben più limitate ma non per questo essere meno difficile da gestire per noi traumatologi, come in caso ad esempio di un incidente stradale che ci manda in ospedale più di 15 pazienti nello stesso momento».
La recente esperienza della pandemia ha ben evidenziato, oltre alle carenze strutturali e organizzative, la necessità di sviluppare e possedere modelli di riferimento dinamici per affrontare in maniera efficace gli eventi inattesi. Per i traumatologi questo significa avere consapevolezza di ruolo e conoscere dove, come e chi deve svolgere determinate azioni in situazioni emergenziali.
«Occorre pertanto focalizzare l’attenzione su modelli esistenti, avvalendosi dell’esperienza di altri soggetti o istituzioni che hanno già affrontato situazioni simili e modificato, su base esperienziale, i modelli operativi finalizzati a limitare l’impatto negativo degli eventi catastrofici» spiegano i tre presidenti di questa edizione del Trauma Meeting, Francesco Cudoni (direttore di Ortopedia e traumatologia all’Ospedale SS Annunziata di Sassari), Sebastiano Cudoni (direttore di Ortopedia e Traumatologia all’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia) e Giuseppe Dessì (direttore di Ortopedia e Traumatologia e del dipartimento di Emergenza-urgenza dell’Arnas Brotzu di Cagliari).
Direttamente connesso con il tema delle maxi-emergenze è il trauma maggiore, che spazia nell’ambito delle principali tematiche traumatologiche per guidare i partecipanti in un percorso di gestione delle evenienze traumatiche nei principali settori di intervento, dalla pelvi agli arti alla colonna vertebrale. I vari focus riguardano non solo le tematiche dell’adulto ma anche del paziente pediatrico, proponendo soluzioni appropriate nella gestione in emergenza o in urgenza differita.