
Immagine ottenuta con una Tac ultra-low dose di una frattura del piatto tibiale (a sx) paragonata con l’immagine di una Tac tradizionale (a dx). Credit: NYU Langone MedicalCenter
La Ultra-low dose è un traguardo recentemente ottenuto per la Tac che, grazie ad apparecchiature dotate di un sistema integrato per la ricostruzione iterativa adattativa delle immagini, è oggi in grado di abbattere nettamente le radiazioni pur mantenendo una buona qualità. Le ultime evidenze a favore della Ultra-low dose sono state recentemente presentate all’incontro annuale della American Academy of Orthopedic Surgeons (Aaos) da parte di ricercatori del Nyu Langone medical center.
Nei soli Stati Uniti, si eseguono ogni anno oltre 72 milioni di tomografie computerizzate per la diagnosi di numerose condizioni mediche, ma persistono preoccupazioni riguardo all’esposizione alle radiazioni comportate da questi esami.
Già l’avvento delle Tac multislice a 64 strati aveva prodotto una riduzione apprezzabile delle radiazioni, ma più recenti innovazioni tecnologiche hanno portato prima alle Tac per indagini low dose e poi alle ultra-low dose.
Ora lo studio dei ricercatori newyorkesi dimostra che si riescono a individuare fratture articolari con una quantità di radiazioni pari appena a un quattordicesimo rispetto a una normale Tac, senza che ne risultino compromesse la qualità delle immagini o le possibilità diagnostiche per il chirurgo: nello specifico la riduzione è passata da 0,43 msV a 0,03 msV.
«Siamo partiti da un esame di diagnostica per immagini usato molto spesso e lo abbiamo reso più sicuro – ha affermato il coordinatore dello studio Sanjit R. Konda, direttore del reparto di traumatologia presso il Jamaica hospital medical center – la riduzione di 14 volte delle radiazioni può avere implicazioni significative in termini di salute e sicurezza pubblica».
Il gruppo di Konda ha lavorato con i radiologi del Nyu Langone, coordinati da Soterios Gyftopoulos, e la collaborazione ha portato allo sviluppo di un protocollo denominato Reduction (Reduced effective dose using computed tomography in orthopaedic injury).
In primo luogo, il gruppo ha applicato il protocollo per verificare la presenza di aria all’interno dell’articolazione o circostante i tessuti molli, quale segno di infezione; il successo è stato tale da spingere i ricercatori a utilizzare la stessa metodica per ridurre le radiazioni nella ricerca di fratture da trauma. Tra agosto 2014 e marzo 2015, 50 pazienti che riferivano i sintomi tipici di una frattura articolare sono stati esaminati con la Tac a ultra-low dose e le immagini ottenute sono state messe a confronto con un campione di fratture simili in cui i pazienti avevano ricevuto una Tac normale e i risultati sono stati impressionanti: 98% di sensibilità e 89% di specificità. La qualità delle immagini è stata giudicata da moderata a quasi perfetta dai chirurghi ortopedici.
«La capacità di ottenere immagini Tac con dosaggi così bassi di radiazione senza comprometterne la qualità dimostra una funzionalità completa del protocollo – ha dichiarato l’autore senior dello studio Kenneth A. Egol –. I pazienti che avranno la necessità di sottoporsi a Tac per trauma o sospetta frattura non dovranno più preoccuparsi per le radiazioni».
Giampiero Pilat
Giornalista Tabloid di Ortopedia