Il mal di schiena in Italia assorbe circa il 2,3% del Pil, tra costi “diretti”, quelli propriamente di tipo diagnostico-terapeutico, e costi indiretti dovuti alla riduzione della produttività e del reddito e all’aumento degli oneri sociali per assenza dal lavoro. È quanto emerso alla Scuola del mal di schiena, l’appuntamento nazionale organizzato con la responsabilità scientifica del professor Giuseppe Massazza, specialista in Ortopedia e Traumatologia, ordinario di Medicina fisica e Riabilitazione presso l’Università degli Studi di Torino.
«Se impieghiamo il dato di 8 milioni di pazienti come stima della prevalenza del dolore cronico in Italia e la applichiamo al totale dei costi diretti per paziente (1.400 euro), si arriva a un onere annuo per il Servizio sanitario nazionale pari a 11,2 miliardi di euro – ha sottolineato il dottor Enrico Pira, direttore di Medicina del lavoro universitaria presso l’Aou Città della Salute e della Scienza di Torino –. Onere che, rapportato all’effettiva spesa complessiva per il Ssn (113,7 miliardi di euro), porta a un dato d’incidenza sulla spesa sanitaria pubblica pari al 9,6%. Riutilizzando la stessa stima di prevalenza anche per i costi indiretti (3.156 euro) si ottiene un importo complessivo pari a 25,2 miliardi di euro. Si può quindi stimare che il costo sociale del dolore cronico in Italia ammonti a 36,4 miliardi di euro all’anno, corrispondenti al 2,3% del Pil».
«Nonostante ciò, si stima che ancora oggi la classe medica curi il paziente con mal di schiena attraverso una terapia farmacologica standardizzata, non aggiornata secondo le linee guida, e senza affrontare gli aspetti legati alla prevenzione e agli stili di vita, finalizzati, ad esempio, all’esercizio fisico e alla perdita di peso. In altre parole, raramente il trattamento del mal di schiena prevede una vera e propria “presa in carico” e solo il 10% dei pazienti riceve cure multiprofessionali e multidisciplinari, indirizzate ai molteplici aspetti della patologia dolorosa» ha commentato Massazza.
Realizzata anche grazie al contributo incondizionato della farmaceutica Grünenthal, la Scuola del mal di schiena è la prima iniziativa di formazione continua e multidisciplinare sulla lombalgia cronica in Italia e si rivolge ai medici di medicina generale e a tutti gli specialisti che più frequentemente gestiscono questa patologia. Si propone di colmare il gap culturale e professionale esistente e fornire una visione globale della disabilità dolorosa correlata al mal di schiena. La struttura prevede eventi annuali dal vivo e regolari webinar online tra docenti e partecipanti su casi e caratteristiche rilevanti.