L’ibuprofene non ostacola la guarigione delle fratture ossee nei bambini e costituisce un’opzione efficace e sicura per il dolore da frattura: lo ha dimostrato un team dell’Università del Missouri, che quindi promuove il farmaco in caso di frattura in età pediatrica.
Tradizionalmente gli ortopedici evitavano di prescrivere farmaci come l’ibuprofene a pazienti con fratture perché, sulla base di ricerche scientifiche condotte su alcuni modelli animali, erano stati osservati casi di guarigione ossea ritardata e, in alcuni casi, di fusione spinale. Così i ricercatori statunitensi si sono proposti di indagare se effettivamente i Fans, utilizzati nella fase acuta del trauma e all’inizio della guarigione ossea nei bambini con fratture, possano causare un’unione più ritardata e difficoltosa rispetto ai pazienti che non assumono Fans per il controllo del dolore.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Pediatric Orthopaedics, ha esaminato 95 bambini con scheletro ancora immaturo e con fratture delle ossa lunghe. Per controllare il dolore, i 46 pazienti di controllo hanno ricevuto paracetamolo, mentre agli altri 49 è stato somministrato ibuprofene. Sei settimane dopo l’intervento chirurgico, l’82% dei bambini appartenenti al gruppo di controllo e il 92% del gruppo ibuprofene hanno evidenziato una guarigione delle fratture. Al controllo effettuato dopo 10-12 settimane, le percentuali erano salite rispettivamente al 98% e al 100%.
«I risultati sono rilevanti per un’ampia varietà di operatori medici. – ha affermato Sumit Gupta, professore associato di chirurgia ortopedica presso la scuola di medicina dell’Università del Missouri e coautore dello studio –. Penso che la nostra ricerca avrà risvolti particolarmente importanti nelle situazioni in cui il paziente si presenta per la prima volta al pronto soccorso. Il medico dovrebbe essere fiducioso nel prescrivere ibuprofene in aggiunta al paracetamolo come antidolorifico sicuro ed efficace, nella consapevolezza che non ostacolerà la guarigione delle ossa del bambino».
Gupta ritiene che spesso il solo paracetamolo non garantisca un’adeguata gestione del dolore: «i pazienti rispondono meglio se ricevono due farmaci contemporaneamente; se il secondo farmaco può essere l’ibuprofene invece di un narcotico, ci troviamo di fronte a un’alternativa molto più sicura». Ulteriori ricerche potrebbero essere mirate a esaminare l’efficacia e la sicurezza di altri farmaci antinfiammatori non steroidei oltre all’ibuprofene, a seconda del tipo di frattura e della tipologia di pazienti, adulti compresi.
Giampiero Pilat
Giornalista Tabloid di Ortopedia