I pazienti che fanno registrare abbassamenti della pressione sanguigna durante un intervento chirurgico sono a maggior rischio di delirium post-operatorio, secondo un ampio studio presentato a Anesthesiology 2021, l’ultima edizione del meeting annuale della American Society of Anesthesiologists.
Questa condizione dura in genere da uno a tre giorni dopo l’intervento, anche se alcuni pazienti sperimentano perdita di memoria, difficoltà di apprendimento e di concentrazione a lungo termine. Come ben sanno i chirurghi ortopedici, che operano spesso persone anziane, si tratta di una delle complicanze più comuni in questa categoria di pazienti e ne mette a rischio la salute fisica, richiede più attenzione da parte del personale sanitario e prolunga la degenza ospedaliera: è dunque della massima importanza riuscire a prevenirlo.
Mentre molti studi hanno fallito nell’individuare fattori di rischio modificabili, quest’ultimo, con la forza che deriva da un gran numero di pazienti presi in considerazione, ha individuato il ruolo significativo che assume l’abbassamento intra-operatorio della pressione, ruolo probabilmente dovuto alla conseguente riduzione dell’apporto di ossigeno e glucosio al cervello.
Gli autori hanno attinto ai dati di 316.717 pazienti sottoposti a chirurgia non cardiaca tra il 2005 e il 2017 negli ospedali universitari dell’Albert Einstein College of Medicine nel Bronx, a New York. La percentuale di delirium osservata entro 30 giorni dall’intervento è stata più bassa di quella normalmente riportata in letteratura, ma costituisce comunque una buona basa statistica: 2.183 pazienti. Di questi, il 41,7% ha avuto un abbassamento della pressione arteriosa media (una combinazione della sistolica e della diastolica) fino a meno di 55 mmHg durante l’intervento chirurgico per meno di 15 minuti, mentre nel 2,6% dei casi è durato più di 15 minuti. Nei pazienti che hanno avuto un abbassamento della pressione sanguigna, la probabilità di manifestare delirium è stata del 60% superiore rispetto agli altri, e il rischio è stato ancora maggiore nel caso di interventi chirurgici di lunga durata.
«Il delirium post-operatorio è un grosso ostacolo a una rapida guarigione dall’intervento – ha dichiarato l’autore senior dello studio, Matthias Eikermann del Montefiore Medical Center – perché i pazienti sono più dipendenti dagli altri per le attività della vita quotidiana e può portare a una accelerazione del declino cognitivo. La nostra ricerca suggerisce che affrontare rapidamente la bassa pressione sanguigna durante l’intervento chirurgico può prevenire la condizione di delirium e contribuire a un più rapido recupero. Gli anestesisti misurano la pressione sanguigna dei pazienti almeno ogni tre minuti durante un intervento chirurgico e possono dunque intervenire immediatamente per aumentarla quando si riduce in modo eccessivo e potenzialmente pericoloso».
Giampiero Pilat
Giornalista Tabloid di Ortopedia