L’artroplastica totale di ginocchio viene raramente eseguita in pazienti di età inferiore a 21 anni; ma può essere indicata in questa popolazione, specialmente a causa di tumori o, in misura minore, di traumi. Un’altra ragione può essere l’artrite infiammatoria, ma in questi ultimi casi l’intervento risulta sempre meno necessario, grazie ai miglioramenti nella gestione medica di questa patologia.
È quanto emerge da uno studio presentato al meeting annuale dell’American College of Rheumatology, a cura di un team di ricercatori dell’Hospital for Special Surgery (Hss) di New York, che hanno valutato le tendenze dell’artroplastica di ginocchio in questi pazienti.
Gli autori hanno analizzato retrospettivamente il Kids’ Inpatient Database, un campione nazionale di tutti i ricoveri ospedalieri di pazienti sotto i 21 anni in circa 4.200 ospedali in 46 Stati Usa. «Il nostro è stato uno dei primi studi a gettare uno sguardo approfondito all’artroplastica di ginocchio in questa popolazione molto giovane», ha affermato Cynthia Kahlenberg, una delle autrici.
Dall’anno 2000 fino al 2016, il numero totale di interventi di artroplastica totale di ginocchio eseguiti in pazienti di età inferiore ai 21 anni dal 2000 al 2016 è rimasto relativamente stabile. L’età media dei pazienti era di 14,8 anni e il 48,8% era di sesso femminile. Nel 70,3% dei casi, l’intervento è stato eseguito per una diagnosi primaria di tumore, e il numero di quelli maligni è leggermente aumentato durante il periodo di studio.
Al contrario, l’artroplastica per artrite infiammatoria è diminuita del 70%. «Penso che la cosa più importante emersa sia il buon lavoro che, come reumatologi, stiamo facendo in questi pazienti: i trattamenti medici per l’artrite infiammatoria sono migliorati negli anni e ora stanno funzionando davvero bene», ha dichiarato Bella Mehta, reumatologa presso l’Hss e autrice senior dello studio.