Le infezioni articolari periprotesiche sono tra le complicazioni più impegnative da affrontare dopo gli interventi di artroplastca di anca e ginocchio. Studi recenti ne stimano l’incidenza, in caso di interventi primari, del 2,4% e dello 0,3% rispettivamente.
Nelle revisioni asettiche, queste percentuali aumentano e due studi recenti le hanno stimate al 5,4% e 3,7%. Anche se possono sembrare numeri relativamente bassi, le conseguenze possono essere devastanti, con tassi di mortalità a breve termine sorprendentemente elevati, che vanno dall’8% al 10,4% a un anno.
Questo quadro spiega la rilevanza di uno studio comparso sul Journal of Arthroplasty, che mostra come lavaggi con iodopovidone diluito (Betadine) prima della chiusura chirurgica della ferita, nei casi di revisione asettica dell’artroplastica di anca o di ginocchio, costituiscano una misura semplice, sicura ed efficace per ridurre il rischio di infezione periprotesica post-operatoria.
Gli autori, ricercatori della University of Tennessee di Memphis e della Rush University di Chicago, hanno preso in esame un totale di 478 pazienti sottoposti a revisione asettica di artroplastica d’anca o di ginocchio e li hanno randomizzati per ricevere un lavaggio di tre minuti con iodopovidone diluito (0,35%) oppure un normale lavaggio con soluzione salina prima della chiusura chirurgica della ferita. Quindici pazienti sono stati esclusi in seguito alla randomizzazione (3,1%) e sei sono stati persi al follow-up (1,3%), lasciandone 457 disponibili per lo studio: un campione comunque numeroso. L’outcome primario è stata la frequenza di infezioni periprotesiche nei 90 giorni successivi all’intervento, ma gli autori hanno anche verificato, come outcome secondario, l’insorgenza di altre complicanze, sempre durante i tre mesi di follow-up.
Ci sono state otto infezioni nel gruppo di soggetti che hanno ricevuto il lavaggio con soluzione salina e solo una nel gruppo iodopovidone, che corrispondono a percentuali del 3,4% e dello 0,4%. Non ci sono state invece differenze statisticamente significative riguardo ad altre complicanze alla ferita. I dati demografici dei pazienti e il tipo di procedura di revisione adottata sono risultati omogenei, suggerendo la correttezza della randomizzazione effettuata.
È noto che le soluzioni di iodopovidone sono battericide e attive su un ampio spettro di microrganismi potenzialmente infettivi, è però importante capire se possono essere tossiche per i tessuti umani. In vitro, si era visto che il lavaggio era effettivamente citotossico per la cartilagine articolare bovina, ma alla diluizione dello 0,35%, utilizzata in questo studio, e per un lavaggio fino a tre minuti, la citotossicità era risultata molto inferiore e, del resto, gli autori non hanno trovato segni di danno cellulare, di una ridotta velocità di guarigione della ferita, di dolore post-operatorio o di un peggioramento della funzionalità.
I ricercatori americani sono comunque consapevoli di questo possibile rischio, raccomandano che il lavaggio sia breve e hanno dichiarato di non utilizzare, nella loro pratica clinica, il lavaggio con iodopovidone nelle artroplastiche monocompartimentali di ginocchio, per non compromettere la cartilagine dell’articolazione nel compartimento non sostituito.
Giampiero Pilat
Giornalista Tabloid di Ortopedia