
Le immagini mostrano esempi di irregolarità corticale femorale distale nell’attacco tendineo della testa mediale del muscolo gastrocnemio (a-d) e ginocchia senza irregolarità (e, f)
Nei giovani sciatori, lesioni ossee del femore distale sono comuni ma non gravi, secondo uno studio svizzero pubblicato sulla rivista Radiology. La scoperta queste irregolarità nell’osso del femore distale avviene spesso per caso, durante una risonanza magnetica di routine al ginocchio, e comporta spesso una difficoltà nella diagnosi, perché possono far pensare a condizioni più gravi, come tumori o infezioni.
Per il coordinatore dello studio, Christoph Stern dell’Università di Zurigo, con un numero crescente di risonanze eseguite su giovani pazienti è probabile che il rilevamento di queste lesioni aumenti. «Il nostro obiettivo – ha dichiarato l’autore – era comprenderne meglio la patogenesi e ridurre l’incertezza diagnostica di questa condizione benigna, che non dovrebbe essere confusa con patologie più gravi».
Stern e colleghi ne hanno calcolato la prevalenza nei giovani sciatori agonistici e l’hanno confrontata con quella rilevata in un gruppo di controllo costituito da giovani adulti. I primi sono sottoposti a carichi ripetuti che possono influire sulle ossa e sul tessuto connettivo dell’articolazione, e in effetti le lesioni sono state più numerose. Gli ortopedici svizzeri hanno sottoposto a scansione unilaterale del ginocchio 105 sciatori, dall’età media di circa 15 anni, e hanno rilevato 61 irregolarità al femore distale, mentre negli altrettanti soggetti inseriti nel gruppo di controllo ne sono risultate 28, meno della metà.
La lesione è stata osservata nei siti di attacco dei tendini, prevalentemente nella testa interna del muscolo gastrocnemio, sia per gli sciatori che per i controlli. «È probabile che risultati simili si possano riscontrare in altri tipi di atleti che esercitano uno sforzo ripetitivo del gastrocnemio, come giocatori di basket, di pallavolo e anche sollevatori di pesi», ha detto Stern, raccomandando di evitare, in questi pazienti, procedure diagnostiche invasive come le biopsie, a causa del carattere benigno, solitamente asintomatico e nel tempo autolimitante della condizione. Tuttavia, un follow-up con risonanza magnetica potrebbe essere giustificato, soprattutto in quei rari casi in cui siano presenti dolore o altri sintomi.
Renato Torlaschi
Giornalista Tabloid di Ortopedia