
Photo courtesy of Tyler Harvey
L’accumulo di tessuto cicatriziale rende il recupero delle lesioni tendinee un processo doloroso e dagli esiti non sempre scontati, che può portare a rotture secondarie. Una nuova ricerca condotta da un team della Carnegie Institution for Science di Baltimora, negli Stati Uniti, e pubblicata su Nature Cell Biology, rivela però l’esistenza di cellule staminali tendinee che potrebbero essere sfruttate per migliorare la guarigione dei tendini ed evitare interventi chirurgici.
«I tendini sono composti da tessuto connettivo che lega i muscoli alle ossa – ha ricordato il coordinatore Chen-Ming Fan –. Migliorano la stabilità e facilitano quei trasferimenti di forze che consentono alle persone di muoversi, ma sono anche particolarmente sensibili a lesioni e danni». Quando subiscono delle lesioni, infatti, raramente i tendini si riprendono completamente e si formano delle cicatrici fibrose, che interrompono la struttura del tessuto tendineo.
Il team della Carnegie ha catalogato tutti i tipi di cellule presenti nel tendine rotuleo e ha scoperto l’esistenza di cellule staminali, che non erano mai state individuate prima. «Siccome le lesioni ai tendini raramente guariscono completamente, si pensava che le cellule staminali tendinee non esistessero – ha affermato la prima autrice Tyler Harvey –. Molti le avevano cercate inutilmente».
Com’è noto, le cellule staminali sono cellule non ancora completamente differenziate da poter svolgere una specifica funzionalità, ma possono auto-rinnovarsi e formare cellule differenziate per supportare la funzione di un tessuto specifico. Sorprendentemente, la ricerca ha dimostrato che sia le cellule del tessuto cicatriziale fibroso che le cellule staminali del tendine hanno origine nello stesso spazio, il foglietto di rivestimento del tendine. Le staminali devono competere con i precursori delle cicatrici fibrose, il che spiega perché la guarigione del tendine è una sfida così complessa.
Il team di ricercatori ha anche dimostrato che sia le cellule staminali del tendine che le cellule precursori del tessuto cicatriziale sono stimolate dall’azione di una stessa proteina, il fattore di crescita derivato dalle piastrine-A (Pdgfa). Quando le cellule staminali del tendine vengono alterate in modo tale da non rispondere a questo fattore di crescita, dopo una lesione si forma solo tessuto cicatriziale e nessuna nuova cellula tendinea. Ovviamente l’ideale sarebbe fare esattamente il contrario: «trovare un modo terapeutico per bloccare le cellule che formano le cicatrici e migliorare le cellule staminali del tendine – ha spiegato Fan – potrebbe cambiare la cura delle lesioni ai tendini».
Renato Torlaschi
Giornalista Tabloid di Ortopedia